Il caso e la risposta istituzionale

Purtroppo di fronte a questa tragedia non me la sento di rimanere in silenzio. Sapere della morte di un bambino a causa di un’otite, infezione che può essere facilissimamente curata con una cura antibiotica, mette non solo tristezza, ma anche tanta rabbia…rabbia nei confronti di quei cialtroni che si spacciano per medici, di quegli aguzzini che sfruttano le debolezze altrui, di quegli scellerati che invece di affidarsi alla scienza preferiscono i cosiddetti “metodi alternativi”.

Non esiste niente di alternativo alla scienza. La scienza si basa sul metodo scientifico di osservazione, sperimentazione e trarre conclusioni in base ai risultati ottenuti. L’omeopatia NON è una scienza. Non c’è correlazione tra l’uso di farmaci omeopatici e risoluzione della malattia. Guardate gli ingredienti! Per la maggior parte sono zuccheri e magari uno spolvero di un qualche principio attivo che è così diluito da avere lo stesso effetto dell’acqua fresca!

In risposta a ciò che la Ministra Lorenzin ha affermato secondo l’articolo su La Repubblica (http://www.repubblica.it/cronaca/2017/05/28/news/lorenzin_non_si_gioca_con_la_scienza_quella_cura_e_stata_uno_sbaglio_-166602781/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P4-S1.6-T1), mi sento di dire:

1) NIENTE può sostituire la medicine tradizionale, punto. La medicina tradizionale non può essere sostituita in nessun caso, perché è rigorosa e si basa sulla scienza. Tutto il resto è fuffa. Certo, magari ci possono essere degli effetti benefici con cure omeopatiche, come ci possono essere effetti benefici con vari placebo, quindi non pare esserci differenza tra placebo e cure omeopatiche. Vi lascio trarre le vostre conclusioni.

2) Questo “medico omeopata” è davvero un medico? Se effettivamente lo fosse, mi auguro che non gli sia più permesso di esserlo, perché un medico DEVE operare nell’interesse del paziente, non del suo portafogli.

3) L’omeopatia è uno dei metodi da utilizzare per bersi qualcosa quando si ha sete forse. Di certo non per trattare malattie per le quali c’è già una soluzione nata da ricerche di anni e approvata a livello mondiale, riconosciuta da tutta la comunità scientifica.

4) Perché gli scienziati/ricercatori non sono inclusi in un potenziale dibattito pubblico??? Solo i medici hanno voce in capitolo? Solo sociologi e psicologi possono dare risposte scientifiche? Cara Ministra Lorenzin, siamo alle solite. Il ruolo di scienziato non viene nemmeno riconosciuto dalle istituzioni, perché dovrebbe farlo un comune cittadino? La scienza nasce dagli scienziati, i medici la mettono in pratica. Sapete quanta ricerca sta dietro ad un farmaco che ora viene prescritto regolarmente? Lavoro di dottorandi e postdocs per la maggior parte, lavoro concepito da professori e investigatori che sulla base di osservazioni preliminari costruiscono una linea di ricerca per capire come sconfiggere un determinato processo infiammatorio ad esempio. Non è forse ora di dare credito anche a chi, come me, passa la propria vita a progettare esperimenti ed analizzarne i risultati? O noi ricercatori siamo troppo “complicati” per voi?

Pensateci e fatemi sapere se avete domande, come sempre. Io non posso avere le risposte a tutto, ma posso aiutarvi a trovarle magari. Sono ricercatrice da quasi 10 anni, ho sempre lavorato in laboratori di ricerca universitari, ho accesso alle fonti di informazioni scientifiche e magari riesco ad interpretarle per voi.

Parlate con uno scienziato della porta accanto…di certo vi renderete conto che non è socialmente disabile (nella maggior parte dei casi), che è un professionista (nella maggior parte dei casi) e che ama parlare del proprio lavoro.

Perché essere scienziato/ricercatore è una professione.

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